I primi europei giunti in Corea, il Regno Eremita
Jan Jansz Weltevree e Hendrick Hamel
Scritto da - Jan Jansz Weltevree, nato in Olanda nel 1595, più precisamente a De Rijp, un piccolo villaggio rurale a nord di Amsterdam, secondo quanto riportato all’interno del diario di bordo di Hendrick Hamel, di cui parleremo più avanti, arrivò a Batavia (l’odierna Jakarta) il 17 marzo del 1626 come marinaio della nave Hollandia.
L’anno seguente, mentre si dirigeva verso Deshima (Giappone), sulla nave Ouwerkerk, a causa di una tempesta andò alla deriva, arrivando sull’isola di Cheju, all’epoca chiamata Quelpart. Sbarcò con i suoi compagni marinai, ma furono arrestati e mandati a Hansŏng (nome, all’epoca, della capitale Seoul) nel 1628.
Secondo fonti giapponesi attestate dal capitano di Deshima, pare che Weltevree non si trovasse a bordo della nave Ouwerkerk quando fu catturato. Dal rapporto emerge che l’equipaggio si era servito di un’imbarcazione cinese per recarsi a Taiwan ma, a causa di una tempesta, l'imbarcazione finì sulle coste coreane. Questa teoria è confermata da una lettera del Governatore di Formosa indirizzata al Governatore generale di Batavia datata 22 luglio 1627, che comunicava il presunto arrivo del peschereccio nei pressi di Amoy, mai avvenuto.
In seguito alle invasioni del Giappone, re Chungjong (1506-1544) e i successivi sovrani coreani perseguirono una forte politica isolazionista. Nonostante i commerci avessero ancora luogo, regolati da severe leggi, la Corea rimaneva, un regno eremita. Se uno straniero fosse approdato sulle coste coreane, non sarebbe stato ucciso, ma non avrebbe avuto il permesso di lasciare il Paese. Dopo la loro cattura, furono gradualmente lasciati liberi di vivere all’interno del territorio.
Successivamente Weltevree lavorò a Palazzo, al servizio del sovrano, come consigliere militare per le sue conoscenze sulle armi e le polveri da sparo, incrementando notevolmente lo sviluppo militare del regno.
Inoltre, possedeva una minima conoscenza del cinese letterario, che gli permise una lettura dei classici per poter superare gli esami militari. Prestò servizio presso l’Agenzia di addestramento militare (in coreano ch'ajŏk). Quando nel 1636, vi fu la seconda invasione mancese in Corea (denominata pyŏngja), combatté insieme al popolo coreano.
Ben presto acquisì il nome coreano di Pak Yŏn (박연). Fu il primo europeo ad arrivare e a rimanere in Corea, sposò una donna coreana ed ebbero dei figli.
Nel 1653, quando avvenne il naufragio della nave Lo Sparviero sulle coste dell’isola di Cheju, egli si recò sul luogo per fungere da interprete, guidando i suoi spaesati connazionali. Tra l’equipaggio primeggiava il nome di Hendrick Hamel, che descrisse la figura di Weltevree all’interno del Journal van de Ongeluckige Voyage van’t Jacht de Sperwer, suo diario di bordo.
Descrisse la sua figura e la carica che rivestiva nel regno di Chosŏn, aggiungendo una breve nota sul suo aspetto fisico: "Era un uomo grande, con una lunga barba rossa e indossava abiti tradizionali coreani".
I funzionari di Chosŏn presenti sul luogo, descrissero il carico che stavano trasportando a bordo: piante medicinali, pelli di cervo e legno profumato.
Durante il loro incontro, quando Hendrick Hamel rivelò al connazionale l'intenzione di recarsi in Giappone, questo lo informò dei pericoli che avrebbe incontrato:
“In Giappone il solo porto aperto è quello di Nagasaki… La legge giapponese prevede l'uccisione per coloro che fanno ritorno nel Paese dopo essere naufragati in altri paesi, anche se loro connazionali. Alcuni anni fa dei seguaci della Compagnia di Gesù sono giunti in Corea, e quando dalla Corea sono stati inviati a Tsushima, il daimyō di quell'isola ha ordinato la loro uccisione e la confisca dei loro beni. Se ora vi inviamo in Giappone non c’è ragione di credere che sopravviverete.”
Risulta difficile riuscire a trovare informazioni riguardanti il periodo vissuto in Corea da Jan Jansz Weltevree, poiché non si hanno informazioni dirette scritte di suo pugno come lettere o diari. Ciò nonostante, oggi in Corea, Pak Yŏn, è molto noto e apprezzato, quasi riconosciuto come un eroe, per ciò che ha fatto per il Paese.
Jan Janszn Weltevree fu capace di ragiungere ruoli molto importanti, non solo per le sue conoscenze sulle armi, ma soprattutto perché fu in grado di inserirsi e di vivere in un contesto totalmente sconosciuto, di rivestire cariche molto elevate, solitamente riservate esclusivamente agli aristocratici (yangban) o agli accademici (sŏnbi).
Importante fu anche il suo servizio di interpretariato. Con il suo operato si gettarono le basi per un dialogo interculturale, che dopo secoli continua ad esistere.
Un maggior numero di informazioni sono legate a Hendrick Hamel, avendo egli realizzato dettagliate descrizioni non solo dei viaggi compiuti ma, in modo particolare del territorio, degli usi, costumi e tradizioni del popolo coreano, ricreando una vivida immagine della società di Chosŏn, conservate all’interno delle pagine del suo diario di bordo. Morì presumibilmente nel 1657.
Hendrick Hamel, il primo europeo a scrivere del periodo Chosŏn, fu contabile della Compagnia olandese delle Indie Orientali (VOC). Come detto sopra nel 1653, mentre si dirigeva verso il Giappone sulla nave "De Sperwer" (Lo Sparviero), fece naufragio sull'isola di Cheju, insieme a trentacinque membri dell'equipaggio. 36 dei 64 componenti l'equipaggio sopravvissero al naufragio e furono prontamente presi in custodia e inviati nella capitale Hansŏng.
Dopo tredici anni, Hamel e sette dei suoi compagni di equipaggio riuscirono a fuggire in Giappone e da lì nei Paesi Bassi. Qualche anno più tardi tre diversi editori pubblicarono il suo rapporto, che descriveva la loro avventura, fornendo così all'Europa la prima descrizione dettagliata e accurata della Corea, l’allora sconosciuto regno eremita.
Un estratto del suo diario:
"La Corea è un paese molto fertile, con terre che producono abbondantemente riso, grano, orzo e miglio. Le montagne sono ricche di legname e minerali, mentre i fiumi abbondano di pesce. La popolazione è numerosa e le città ben popolate. La capitale, Hansŏng, è una grande città con molti edifici e mercati affollati."
Per approfondire l’argomento si consiglia la lettura del libro "Il naufragio dello Sparviero e la descrizione del regno di Corea (1653-1666)", pubblicato da O Barra O Edizioni.