Pagine Zen 133

maggio / agosto 2024
“Dipinto di attività femminili - bonsai”, 1905, collezione privata. Chikanobu “Bonsai” da Fujin Shoreishiki no zu (Etichetta femminile), trittico – 1905
Sommario
  • Il bonsai nel Giappone di periodo Meiji
  • 如幻 Nyogen Come un sogno
  • Sulla via dello Zen e dell'arte marziale La mia esperienza
  • Sulle tracce della divinità cinese
  • Neko mon amour Il gatto e il Giappone
  • Emaki Un breve profilo storico
  • Quando gli animali parlano Antropomorfismo e censura nel periodo Edo
  • Il complesso tombale coreano di Koguryŏ
  • Ikebana svelato
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Neko mon amour

Scritto da Fabiola Palmeri -
Neko mon amour

“Che nome dare ai piccoli animali dal morbido pelo e dagli occhi misteriosi, appena scesi dalle navi provenienti dalla Cina?” Questa la domanda che si posero i giapponesi del sesto secolo, quando per la prima volta, si trovarono di fronte musetti e code di gatti. Così come si chiesero con stupore, perché mai fossero stati ospitati sulle grandi navi incaricate di recuperare dalla “Terra di Mezzo” alcuni testi sacri del Buddhismo, la disciplina spirituale di cui gli studiosi appena rientrati dal lungo viaggio, avrebbero continuato a leggere e a diffondere nel paese. Di certo mai e poi mai avrebbero immaginato che i NEKO, un secolo dopo l’altro, sarebbero riusciti a...

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