Il tavolo del letterato cinese (prima parte)

Scritto da Carla Gaggianesi -
Il tavolo del letterato cinese (prima parte)
La cultura cinese fu per anni influenzata e guidata da una classe speciale, composta da coloro che ancora oggi possono essere definiti "gentiluomini": la classe dei letterati. In Cina, venivano classificati come intellettuali che avevano passato tutta la loro vita a studiare i testi di Confucio per superare gli esami di Stato. Erano proprio questi esami a creare classi differenti tra i letterati; proprio con la filosofia confuciana nacque il concetto di uno Stato governato da uomini d'abilità e cultura, scelti in base ai loro reali meriti e non in base alle conoscenze politiche o alla famiglia di provenienza.
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Il tavolo del letterato cinese (seconda e ultima parte)

Scritto da Carla Gaggianesi -
Il tavolo del letterato cinese (seconda e ultima parte)

In questa seconda parte ricordiamo che la cultura cinese fu per anni influenzata e guidata da una classe speciale, composta da coloro che ancora oggi possono essere definiti "gentiluomini": la classe dei letterati. I letterati in Cina venivano classificati come intellettuali che avevano passato tutta la loro vita a studiare i testi di Confucio per superare gli esami di Stato. Erano proprio questi esami a creare classi differenti tra i letterati; proprio con la filosofia confuciana nacque il concetto di uno Stato governato da uomini d'abilità e cultura, scelti in base ai loro reali meriti e non in base alle conoscenze politiche o alla famiglia di provenienza.

Il successo ottenuto in questi esami di rappresentava ciò a cui tutti aspiravano: la chiave per ottenere un alto status sociale. Coloro che riuscivano a superare gli esami, infatti...

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Prezioso verde

Scritto da Elena Riu -
Prezioso verde

Un po’ oggetti di lusso, un po’ amuleti e un po’ vestigia di una tradizione che si perde nel mito: è quanto percepisce l’osservatore scrutando le giade scolpite che troneggiano al centro della sala 12 del Museo d’Arte Orientale di Venezia. Qui, in un ambiente caratterizzato da specchi incassati negli stucchi barocchi della dimora veneziana che ospita la collezione, sono concentrati vasi, piccoli paraventi, dipinti su rotolo e altri pezzi ceramici per lo più di provenienza cinese, inclusa una campana in cloisonné con decorazione a taotie. Ma di assoluto interesse è la vetrina contenente un mobile in legno intagliato, ad uso di letterati e studiosi di epoca Qing (XVII-XIX sec.) con benaugurali motivi di pipistrelli, su cui sono collocate ben tredici opere in nefrite e giadeite, più comunemente dette giada.

Non è frequente trovare un tale numero di esemplari di giada a riempire un’intera teca, e difatti si tratta di una piccola “gemma” (letteralmente!) della collezione veneziana che affascina...

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Il Giappone Asuka e Nara

Scritto da Carla Ruscazio -
Il Giappone Asuka e Nara

L'influenza che la Cina ebbe sul Giappone iniziò a rafforzarsi a partire dai primi anni del VI secolo d.C., quando i contatti commerciali fra i due regni si fecero più intensi. L'impero cinese, a quell'epoca, era uno dei più vasti del mondo e il suo ascendente si espandeva per diverse zone dell'Asia e dell'Europa. Il Giappone, al contrario, non era ancora uno stato imperiale unificato, bensì un insieme di territori controllati dai vari clan locali, detti uji 氏, e dominati a loro volta dall' uji di Yamato 大和, il più potente fra tutti. Gli scambi avvenivano solitamente tramite la Corea, divisa in tre grandi regni spesso in guerra fra loro, la quale funse quindi da filtro e mediatore culturale fra le due realtà.

La prima grande innovazione importata dalla Cina fu indubbiamente il sistema di scrittura, una vera e propria novità se si considera che fino a quel momento nei territori giapponesi vigeva quasi esclusivamente la trasmissione orale. È comunque con l'arrivo e la diffusione ufficiale del Buddhismo che l'influsso cinese prese definitivamente piede. La religione buddhista divenne parte integrante del nuovo sistema...

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Attraversando la letteratura Song

Scritto da Simona Gallo -
Attraversando la letteratura Song

Nella Cina nel X secolo, la perdita di unità politica provocata dallo sfaldamento del glorioso dominio Tang (618-907) dà origine a una fase di forte frammentazione e instabilità, durata tuttavia poco più di un cinquantennio. L’anno 960, infatti, determina simbolicamente la fine di un periodo di divisione e l’origine di una nuova epoca: i Song 宋. Secondo la storiografia ufficiale, all’instaurazione di questa dinastia – a opera di Zhao Kuangyin 赵匡胤, o imperatore Taizu 太祖 – è attribuita la restaurazione della solidità dell’impero, sebbene il regno da lui fondato, quello dei Song del Nord (Bei Song 北宋), ceda poi il posto al dominio dei Song del Sud (Nan Song 南宋, 1227-1279), di origine straniera.
È tuttavia innegabile il carattere di modernità che caratterizza i tre secoli della Cina dei Song in termini di prosperità economica, di innovazione tecnologica, di sofisticatezza amministrativa, nonché di splendore culturale. Sebbene si tratti...

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Meisho d'oltremare

Scritto da Giulia Cappello -
Meisho d'oltremare

A partire dal periodo Heian (794-1185), con lo sviluppo della pittura giapponese yamatoe 大和絵, i simboli legati alla natura vennero elaborati secondo differenti modalità che trasformarono lo studio della pittura introducendo categorie come shikie 四季絵 (“immagini delle quattro stagioni”), tsukinamie 月次絵 (“immagini della sequenza dei mesi”) e meishoe 名所絵 (“immagini dei luoghi celebri”). Quest’ultime in particolare rappresentano luoghi che venivano celebrati non solo per la loro connotazione estetica, ma anche per la loro ricca...

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La poesia senza tempo di Li Qingzhao 李清照 (1081-1149)

Scritto da Simona Gallo -
La poesia senza tempo di Li Qingzhao 李清照 (1081-1149)

Tra le voci femminili della tradizione lirica cinese spicca quella di Li Qingzhao 李清照 (1081-1149), considerata dalla critica una delle penne più raffinate della storia letteraria cinese, nonché la più talentuosa poetessa che l’impero abbia mai conosciuto. L’ammirazione nei suoi confronti, sorta quasi parallelamente alla sua creazione, si deve almeno a due fattori fondamentali. In prima istanza, a un formidabile talento letterario, testimoniato dal fatto che già all’epoca circolavano la sua raccolta di testi di poesia e prosa, dal titolo Li Yi’an ji李易安集 (Raccolta di scritti di Li Yi’an), assieme ad altre due antologie di testi poetici, lo Shuyu ci 漱玉词 (Canzoni di giada trasparente) e lo Yi’an ci 易安词 (Canzoni di Yi’an); ciò che si legge oggi di Li Qingzhao, tuttavia, non proviene da questi testi ormai perduti, bensì da antologie successive. In seconda istanza, la poetessa è stata nel tempo eletta a modello di virtù sociale, di sapore evidentemente classico, nell’erudizione, nell’eleganza estetica e di costumi.

Le origini di Li Qingzhao si collocano nella regione nord-orientale dello Shandong e nel periodo Song 宋 (907-1279) – e durante la transizione fra il dominio dei Song del Nord (Bei Song 北宋, 960-1127) e quello dei Song del Sud (Nan Song 南宋, 1227-1279) – caratterizzato da uno spirito di modernità e di splendore sociale e amministrativo, ma anche da una profonda riflessione sul rapporto con l’eredità culturale. Si tratta infatti di un’epoca che...

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Lo Shaolin Kung Fu (prima parte)

Scritto da Pietro Biasucci -
Lo Shaolin Kung Fu (prima parte)
Il Kung Fu Shaolin è una perla luminosa della cultura cinese ed è anche una ricchezza per la forza e la salute del corpo, che la Cina dà come contributo al mondo.
Wang Zhi Qiang
Diciottesimo Arhat (Luohan) Shaolin
Settimo Duan delle arti marziali cinesi.

Questa citazione è estratta dalla lettera che Wang Zhi Qiang mi inviò nel 2015 in occasione della pubblicazione de “L’eredità dell’Arhat – alla fonte del Kung Fu Shaolin”, il libro che ho voluto scrivere e dedicare a lui, al maestro che cambiò la mia vita e che dopo avermi accettato nella sua scuola e preso sotto la sua ala protettrice, mi istruì personalmente nella disciplina del Kung Fu (功夫 Gōng Fū), l’arte marziale sviluppatasi nei secoli dalle esperienze dei monaci buddhisti Shaolin.

Il maestro Wang fondò l’accademia di arti marziali cinesi Song Yang Shaolin Wushu (嵩阳少林武术学院 Sōng Yáng Shàolín Wǔshù Xuéyuàn) negli anni '90, a poca distanza dal celebre monastero buddhista Shaolin, spinto dalla volontà di ...

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Ming

Scritto da Isabella Doniselli Eramo -
Ming

Per molto tempo nell’immaginario collettivo occidentale “Ming” è stato sinonimo di Cina, o meglio, di Celeste Impero. E non senza ragione.

Fin dagli ultimi decenni del Cinquecento e per tutta la prima metà del Seicento, colti intellettuali, scienziati e missionari gesuiti come Matteo Ricci, Michele Ruggeri, Martino Martini, Prospero Intorcetta (per citare solo i primi italiani in ordine di tempo. In realtà l’elenco sarebbe molto lungo se si volessero correttamente citare anche i loro confratelli portoghesi e francesi e altri come Adam Schall e Ferdinand Verbiest) con i loro scritti, relazioni, traduzioni, hanno diffuso in Europa un’immagine della Cina realistica, accurata, adeguata ai tempi, che cambiava radicalmente le idee e le convinzioni diffuse fin dal XIII secolo (e ormai radicate a tutti i livelli) da quell’opera conosciutissima, ma sospesa a metà strada tra la relazione di viaggio e il libro delle meraviglie, che era ed è Il Milione di Marco Polo...

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Il pattinaggio artistico su ghiaccio in Cina

Scritto da Clara Bulfoni -
Il pattinaggio artistico su ghiaccio in Cina

Come afferma lo storico degli sport invernali Guo Lei, il pattinaggio su ghiaccio apparve in Cina nel 1745, decimo anno di regno dell’imperatore Qianlong dei Qing (1644-1911), che regnò dal 1736 al 1766, e che fu un grande appassionato di questo sport che definì ‘costume nazionale’.

Uno dei più importanti eventi invernali per i regnanti Qing era l’esibizione da parte dell’ ‘Esercito di pattinaggio su ghiaccio delle otto bandiere’, una forza speciale di 1600 soldati allenati a combattere sul ghiaccio:

Le bandiere erano unità militari, economiche, politiche e sociali mancesi. Il sistema fu introdotto da Nurhaci (1558-1626) nel 1601 per riunire sotto il proprio comando i mancesi. L’unità base delle bandiere era la niru, «compagnia» di 300 uomini abili alle armi, più le loro famiglie e la servitù. Nel 1615 da quattro passarono a otto, mentre nel 1634 furono stabilite otto bandiere. mongole e nel 1642 otto bandiere cinesi. Prevalentemente a carattere militare, le bandiere svolgevano anche importanti funzioni amministrative, sociali ed economiche. Durante la dinastia Qing le bandiere furono distribuite nei punti strategici dell’impero.
P. Corradini
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Lo Shaolin Kung Fu (seconda e ultima parte)

Scritto da Pietro Biasucci -
Lo Shaolin Kung Fu (seconda e ultima parte)

Nonostante i racconti dei monaci Shaolin su Bodhidharma siano avvolti da un alone di misticismo che trascende la realtà e non siano sempre confutati da documentazione, la venuta del patriarca incise notevolmente sulla storia del monastero. Tale fu la sua sfera di influenza come Guida spirituale che le generazioni dei monaci cominciarono a susseguirsi nella loro discendenza a partire proprio da lui. A tutti gli effetti Bodhidharma è considerato il capostipite dell’ordine Chan dei monaci Shaolin.

Oggi i monaci Shaolin ordinati, siano essi di natura religiosa o laica, appartengono alla trentaquattresima e trentacinquesima generazione a partire dal mistico Bodhidharma.

Dopo la venuta di Bodhidharma la fama dei monaci Shaolin crebbe fino a divenire leggendaria in tutta la Cina, come se il mistico avesse dato vita ad una scintilla che si tramutò in fiamma.

I monaci Shaolin divennero talmente celebri da essere considerati a fasi alterne nella storia risorse preziose al servizio delle dinastie imperiali o minacce da eliminare...

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Pagine Zen 120

gennaio / aprile 2020
Utagawa Kuniyoshi - Kojo Miyagino 孝女宮城野 (Miyagino the Filial) / Kataka-uchi chuko den 仇撃忠孝傳 (Stories of Dutifulness and Loyalty in Revenge) - British Museum
Sommario
  • Quando la vendetta è donna L’esempio delle sorelle Miyagino e Shinobu
  • Calligrafia: kokoro / mente
  • Poesia e illuminazione La raccolta poetica del Maestro Dōgen
  • Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (seconda parte)
  • Zen e spade
  • Il drago in Cina Storia straordinaria di un’icona
  • Gli eroi suikoden e il tatuaggio giapponese
  • Ima wa mukashi… Konjaku Monogatari-Shu: una raccolta di favole dall’India, dalla Cina e dal Giappone
  • Un mondo allo specchio Viaggio e fotografia nel Giappone dell’Ottocento
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