Pagine Zen 124

maggio / agosto 2021
Grotte di Mogao, nei pressi di Dunhuang (prov. di Gansu, Cina) dove sono stati reperiti molti testi risalenti al periodo Tang.- fonte chinadaily.com.cn
Sommario
  • Alla ricerca della mente originaria nel Buddhismo Chán di epoca Tang
  • Illuminazione originaria 本覚 e acquisita 始覚
  • Tra musica e zen La fioritura del flauto shakuhachi
  • Uniformi e corsetti alla corte del Crisantemo Adozione e adattamento della moda vittoriana nel Giappone Meiji
  • Bonsai Il maschile e il femminile
  • Daruma Da monaco a fanciulla
  • Ainu Spiritualità di un popolo
  • Tra antenati e legami perduti Incontri con le itako del Tōhoku (seconda e ultima parte)
  • Giappone Storie di una nazione alla ricerca di se stessa. Dal 1850 a oggi
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Tra antenati e legami perduti

Scritto da Marianna Zanetta -
Tra antenati e legami perduti

Matsuda Hiroko e lo sguardo sul futuro - Tra i vari incontri che hanno costellato la ricerca e il cammino in Tōhoku, uno dei più significativi è stato certamente quello con Matsuda Hiroko. Erano passati due anni dal primo incontro con Nakamura, lo studio e la ricerca sul campo continuavano e per me diventava urgente incontrare una nuova itako. Avevo altrimenti la sensazione di parlare di tutto e niente, di raccontare una figura mitologica che vive solo nei ricordi e nelle fantasie dei libri. Così, grazie all’aiuto di tante altre donne sul mio cammino (interpreti, studentesse, ricercatrici), sono riuscita a raccogliere i preziosissimi numeri di telefono di alcune sciamane ancora attive nel Tōhoku. Con mia grande sorpresa e disappunto, ho scoperto che...

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Ainu

Scritto da Vittorio Porro -
Ainu

“Attorno alle gocce d’argento che stillano, intorno alle gocce d’oro che fluttuano ....

il dio gufo vigila dall’alto sui villaggi degli uomini (gli Ainu)”

銀の滴降る降るまわりに、金の滴降る降るまわりに。

『ぎんのしずくふるふるまわりに、きんのしずくふるふるまわりに』

“Shirokanipe ranran pishkan, konkanipe ranran pishkan”

I primi versi di questa epopea sono diventati talmente famosi che tutti i giapponesi li conoscono fin dai primi anni della scuola. Chi parla è il dio gufo in prima persona, come succede in molte leggende, poesie ed epopee ainu.

Ci giunge così dalla voce delle divinità, spesso rappresentate dagli animali più vicini agli Ainu, la suggestione di un mondo affascinante ed insolito in cui le divinità elargiscono insegnamenti morali agli esseri umani, a volta addirittura...

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Pagine Zen 123

gennaio / aprile 2021
Per questa immagine si ringrazia Miyamoto Unosuke Shoten (C)
Sommario
  • Taiko Monogatari Storie di costruzione
  • 清風徐来 La fresca brezza arriva lentamente
  • Kuki Shūzō: Iki o l’estetica della singolarità
  • Kokeshi Il Tōhoku fra tradizione e design
  • Dalla necessità alla bellezza Un’indagine su “Mottainai” (seconda parte)
  • Tra antenati e legami perduti Incontri con le itako del Tōhoku (prima parte)
  • Scorci di Kyōto Tre opere inedite di Hōen nella collezione del Museo d'Arte Orientale di Venezia
  • Il tavolo del letterato cinese (seconda e ultima parte)
  • L'influenza del teatro Kabuki sull'Ukiyo-e
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Tra antenati e legami perduti

Scritto da Marianna Zanetta -
Tra antenati e legami perduti

Nel Nordest dell’arcipelago giapponese, nelle prefetture più settentrionali dello Honshu, è ancora possibile incontrare delle figure particolari e affascinanti, che vivono nell’oscurità e parlano con i defunti. Si tratta delle itako, sciamane cieche che parlano con i defunti. Si tratta di una definizione fugace e di impatto, che affascina sempre il lettore, per le sue implicazioni soprannaturali e forse anche per quell’aura di pericolo e mistero. Ma nella sua immediatezza, non rende appieno giustizia a queste donne, e rischia forse di banalizzarne il cammino.

Vorrei allora provare, attraverso gli incontri con due itako particolari, a restituirvi un’immagine un più onesta e umana di queste figure.

Partiamo però dal principio: chi sono le itako?

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L’immagine della donna nello Shintō

Scritto da Giulia Zucconi -
L’immagine della donna nello Shintō

La principessa Toyotama, figlia del signore del mare, ormai prossima al parto, si mise a preparare sulla battigia una capanna dove partorire, ma la costruzione non era ancora completa quando fu costretta a entrarci, dicendo al marito Howori, principe dei cieli:

Gli esseri di altri mondi al momento del parto assumono le sembianze originarie. Farò così anche io adesso, perciò non guardarmi, ti prego”. Egli, tuttavia, incuriosito dalle parole di lei, spiò il parto e la vide trasformata in un coccodrillo enorme che strisciava e si contorceva. Terrorizzato se la diede a gambe e sua altezza la principessa Toyotama, accortasi di essere stata spiata, abbandonò per la vergogna il neonato sul posto.

In questo passo del Kojiki, testo scritto nel 712 che ci offre una preziosa panoramica della narrazione mitica shintoista, il parto viene descritto come un evento estraneo alla sfera umana e la donna viene presentata come intrinsecamente selvaggia...

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Pagine Zen 122

settembre / dicembre 2020
Tawaraya Sōtatsu, Alberi di pino, 1621, dodici porte scorrevoli (una parte), colore su carta a foglia d’oro, 174 x 76 cm (ciascuna), Yōgenin, Kyōto. Importante Proprietà Culturale.
Sommario
  • Tawaraya Sōtatsu (1570? – 1640?) Un artista all’avanguardia
  • Johakyū 序破急 Introduzione, sviluppo, conclusione.
  • Il tavolo del letterato cinese (prima parte)
  • Un’indagine su “Mottainai” (Prima parte)
  • Un Okimono di avorio del Museo d’Arte Orientale di Venezia Figura femminile con acqua, arco e frecce
  • L’immagine della donna nello Shintō
  • Kaze no denwa Il Telefono del vento
  • Amae Il lato dolce del Giappone
  • Pagine Giapponesi Immagini e racconti dal Giappone attraverso i libri della Biblioteca Braidense
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Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (seconda e ultima parte)

Scritto da Marianna Zanetta -
Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (seconda e ultima parte)

I luoghi appena trattati rappresentano, pur nella loro importanza, elementi dal carattere eccezionale e unico, con importanti connessioni con l’immaginario popolare, spesso fonte anche di curiosità. Tuttavia, spesso questi luoghi non rappresentano una pratica quotidiana e costante, pratica che si concretizza più facilmente nei piccoli tempi di quartiere che, anche se non unicamente o principalmente votati ai mizuko kuyō, offrono e pubblicizzano questa attività.

Ho avuto modo di recarmi personalmente in uno di questi templi, nello specifico al Jōshōji 常性寺, nell’area di Chufu nella periferia di Tokyo. Come si può leggere dai volantini e dal sito internet, il tempio risale all’epoca Kamakura, ed è costituito da un padiglione principale dove si erge la statua del buddha Yakushi Nyorai, il buddha della guarigione e della medicina. Accanto ad esso troviamo...

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Pagine Zen 120

gennaio / aprile 2020
Utagawa Kuniyoshi - Kojo Miyagino 孝女宮城野 (Miyagino the Filial) / Kataka-uchi chuko den 仇撃忠孝傳 (Stories of Dutifulness and Loyalty in Revenge) - British Museum
Sommario
  • Quando la vendetta è donna L’esempio delle sorelle Miyagino e Shinobu
  • Calligrafia: kokoro / mente
  • Poesia e illuminazione La raccolta poetica del Maestro Dōgen
  • Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (seconda parte)
  • Zen e spade
  • Il drago in Cina Storia straordinaria di un’icona
  • Gli eroi suikoden e il tatuaggio giapponese
  • Ima wa mukashi… Konjaku Monogatari-Shu: una raccolta di favole dall’India, dalla Cina e dal Giappone
  • Un mondo allo specchio Viaggio e fotografia nel Giappone dell’Ottocento
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Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (prima parte)

Scritto da Marianna Zanetta -
Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (prima parte)

Il termine mizuko kuyō 水子供養 (lett. riti per i bambini d’acqua) indica un insieme di riti e di pratiche dedicate ai bambini e ai feti abortiti, sviluppatisi in Giappone a partire dalla seconda metà del Novecento, momento in cui ha avuto un vero e proprio boom, fino ai giorni nostri, dove trova ancora notevole successo presso la popolazione, a diversi livelli e intensità. Gli elementi che concorrono a dare vita a tale fenomeno sono molteplici, e affondano le radici in diverse tradizioni culturali e pratiche rituali antecedenti, elaborate nel corso dei decenni (se non di qualche secolo), con un conseguente slittamento di significato e di valenza. Il termine mizuko 水子 viene tradotto letteralmente con bambino d'acqua, e da tempi recenti indica l'anima dei bambini abortiti.

L’immaginario che circonda queste credenze è variegato, ed anch’esso il risultato di evoluzioni storiche, ma possiamo dire che nella maggior parte dei casi, la rappresentazione ricorrente è quella che vede gli spiriti dei bambini radunarsi lungo...

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Pagine Zen 118

maggio / agosto 2019
Immagine di Kokeshi tratta da www.1stdibs.co.uk
Sommario
  • I kokeshi del Tōhoku
  • Lealtà 誠忠
  • Le porcellane Celadon …dove Celadon rotola giù - il suo rapido flusso…
  • Il ritratto buddhista giapponese e l'iconografia di Daruma Una riflessione
  • Luci al neon: Gutai a Osaka City
  • Leggiadre visioni (seconda parte) Pettini e acconciature giapponesi tra storia e mondanità
  • Hikikomori ひきこもり La socialità negata delle personalità evanescenti
  • Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (prima parte)
  • Muga-muchū
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