Leggiadre visioni

Scritto da Rossella Marangoni -
Leggiadre visioni

Sciolse i capelli per avvolgerli in due crocchie a sinistra e a destra del capo, e sia le crocchie sia la ghirlanda sia le braccia adornò con preziosi e fitti grappoli di vistose gemme tornite.” Così nel Kojiki è descritta Amaterasu Ōmikami nell’atto di prepararsi allo scontro con il fratello Susanoo no mikoto che teme stia sopraggiungendo a usurparle il regno. Le gemme tornite di cui parla l’antica cronaca sono i magatama, pietre ricurve dal carattere magico e simbolico, attributo di regalità e, insieme, di forza e potenza.

Un altro esempio ricavato dall’altra cronaca giapponese dell’VIII secolo, il Nihonshoki, è, a mio parere, altrettanto significativo. Racconta il mito che la dea del sole, Amaterasu, indispettita dal comportamento del fratello Susanoo, si era rifugiata in una caverna, precipitando così il mondo nell’oscurità. Sarà la danza orgiastica eseguita dalla dea Ame no uzume a far uscire Amaterasu dal proprio nascondiglio, provocando, con la sua danza scomposta...

Leggi tutto

Leggiadre visioni

Scritto da Rossella Marangoni -
Metropolitan Museum of Art - scuola Kaigetsudo

Dono divino o, nei bambini, sede di un kami protettore della crescita, i capelli, in Giappone, sono stati associati al mondo del sacro sin dall’epoca arcaica. “Gli antichi giapponesi consideravano i capelli come una specie di oggetto religioso, pensavano che i capelli fossero il dono di una divinità. Ciò portò in seguito a sviluppare l'idea che i capelli stessi fossero qualcosa di divino perché erano collegati alla convinzione che possedessero poteri magici. Ne derivò la concezione religiosa che un dio risiedeva nei capelli umani e ciò trasmetteva loro un potere magico. Ad esempio, le persone si bruciavano i capelli per ottenere un buon raccolto credendo che ciò avrebbe allontanato dai campi uccelli e animali dannosi. Queste azioni venivano eseguite sulla base della percezione religiosa dei capelli.” Caricata di una potente simbologia magico-religiosa che si riflette nelle cronache del Kojiki (702 d.C.) e del Nihongi (720 d.C.), la capigliatura ha mantenuto nel corso delle varie epoche della storia giapponese una connotazione molteplice: simbolo dell’energia vitale, elemento imprescindibile di bellezza, potente richiamo erotico. E i modi di acconciare i capelli hanno rappresentato, almeno fino agli inizi del XX secolo, e soprattutto per le donne, un mezzo per trasmettere ...

Leggi tutto

Pagine Zen 118

maggio / agosto 2019
Immagine di Kokeshi tratta da www.1stdibs.co.uk
Sommario
  • I kokeshi del Tōhoku
  • Lealtà 誠忠
  • Le porcellane Celadon …dove Celadon rotola giù - il suo rapido flusso…
  • Il ritratto buddhista giapponese e l'iconografia di Daruma Una riflessione
  • Luci al neon: Gutai a Osaka City
  • Leggiadre visioni (seconda parte) Pettini e acconciature giapponesi tra storia e mondanità
  • Hikikomori ひきこもり La socialità negata delle personalità evanescenti
  • Mizuko kuyō nel Giappone contemporaneo (prima parte)
  • Muga-muchū
Leggi tutto

Leggiadre visioni

Scritto da Rossella Marangoni -
Leggiadre visioni

Nella storia della cultura giapponese capelli, acconciature, pettini e accessori per capelli detengono una posizione di assoluto rilievo e attengono non solo - o non semplicemente - alla storia del costume, bensì possono essere collegati all’antropologia, alla storia, alla storia dell’arte, all’estetica e alla letteratura. Un tema, quindi, vastissimo che affronterò qui per sommi capi, con il desiderio di suscitare nel lettore la ricerca di ulteriori letture e percorsi di approfondimento.

Il pettine, nel mito, è fonte di energia e potere. Nel Kojiki (712 d.C.) e nel Nihongi (720 d.C.), numerosi sono gli episodi particolarmente significativi al riguardo. Ne citerò solo due a titolo esemplificativo.

Nell’episodio della discesa negli inferi per ritrovare l’amata moglie morta, Izanami, Izanagi, incapace di attendere la decisione del signore del paese “delle acque ocra” e ansioso di rivedere la sposa “staccò un dente dal magico pettine infilato nella crocchia sinistra della propria capigliatura, vi accese un fuoco, si addentrò per sbirciare e vide gorghi di vermi brulicarle addosso […]”.

Izanami, umiliata, lo fa inseguire da creature orripilanti e fameliche. Izanagi fugge atterrito: “Egli si tolse allora dai capelli...”

Leggi tutto

Pagine Zen 117

gennaio / aprile 2019
La cortigiana Hanamurasaki di Tamaya - Utamaro - 1790 circa - (Immagine MET di New York, particolare) - Immagini come questa hanno certamente influenzato l'arte di Tanaka Ikko e bene rappresentano l'importanza dei capelli, delle acconciature, di pettini e accessori per la cultura giapponese.
Sommario
  • Leggiadre visioni Pettini e acconciature giapponesi tra storia e mondanità
  • L'arte di Tanaka Ikko Dalla cultura classica alla contemporaneità
  • Foschia mattutina 曉嵐
  • Il cammino di Shikoku
  • Quando dici Hiroshima Kurihara Sadako e la poetica della bomba atomica
  • La traduzione in ambito yamatologico Alcune considerazioni
  • In volo sotto i raggi della luna d’autunno Una veduta prospettica nell’esposizione permanente dei dipinti del Museo d’arte orientale di Venezia
  • Bonsai La prima apparizione documentabile
  • Japonismes/Impressionnismes
Leggi tutto
Questo sito non utilizza tecniche per la profilazione, solo cookies tecnici o di terze parti.
Per maggiori dettagli consultate la Privacy Policy.