Prezioso verde
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Un po’ oggetti di lusso, un po’ amuleti e un po’ vestigia di una tradizione che si perde nel mito: è quanto percepisce l’osservatore scrutando le giade scolpite che troneggiano al centro della sala 12 del Museo d’Arte Orientale di Venezia. Qui, in un ambiente caratterizzato da specchi incassati negli stucchi barocchi della dimora veneziana che ospita la collezione, sono concentrati vasi, piccoli paraventi, dipinti su rotolo e altri pezzi ceramici per lo più di provenienza cinese, inclusa una campana in cloisonné con decorazione a taotie. Ma di assoluto interesse è la vetrina contenente un mobile in legno intagliato, ad uso di letterati e studiosi di epoca Qing (XVII-XIX sec.) con benaugurali motivi di pipistrelli, su cui sono collocate ben tredici opere in nefrite e giadeite, più comunemente dette giada.
Non è frequente trovare un tale numero di esemplari di giada a riempire un’intera teca, e difatti si tratta di una piccola “gemma” (letteralmente!) della collezione veneziana che affascina...