Approfondimenti - Temi Zen

Di seguito sono visualizzate le anteprime degli approfondimenti di articoli pubblicati su Pagine Zen. In alternativa è possibile consultare l'elenco sintetico di tutti gli approfondimenti pubblicati visitando questa pagina.

Nihon Fūzokue: Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. Le silografie policrome della collezione Coronini / Cronberg di Gorizia

Scritto da Eleonora Lanza -
Nihon Fūzokue

Nella cornice del palazzo Coronini Cronberg di Gorizia, una casa museo risalente alla fine del Cinquecento che conserva una notevole collezione di opere e oggetti d’arte e alto artigianato di varie tipologie e provenienze, nel maggio 2022 è stata inaugurata la mostra Nihon fūzokue. Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji, che chiude a fine marzo 2023. La mostra è un’occasione unica per conoscere la collezione d’arte giapponese del palazzo, con un focus particolare sulle stampe acquisite e appartenute all’ultimo conte Coronini, inoltrandosi tra le ricche stanze del Palazzo arredate da una moltitudine di opere d’arte che rispecchiano la vivacità culturale di quest’area della Mitteleuropa rappresentata qui dalle relazioni internazionali della famiglia Coronini Cronberg. La casa-museo si articola in...

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Suzuki Shōsan: lo Zen e l’ideale del guerriero

Scritto da Aldo Tollini -
Suzuki Shōsan

Si parla spesso dello stretto rapporto che esisteva nel Giappone premoderno tra la scuola Zen, soprattutto Rinzai e la classe dei bushi, i guerrieri. Lo spirito severo, virile e intransigente che connotava questa classe trovava un riflesso e un sostegno nelle altrettanto severe dottrine dello Zen Rinzai e nel suo stile essenziale e privo di orpelli.

Le ragioni di questo connubio non sono solo dovute a una affinità di sensibilità, vuoi culturale o spirituale, ma anche a ragioni storiche che portarono la classe dei guerrieri, al potere dal periodo Kamakura, a proteggere e aiutare la diffusione dello Zen.

In questa occasione vorrei presentarvi un caso che esula dalla consolidata e ampia casistica, ma che riguarda molto strettamente un membro della classe dei bushi, un samurai che intraprese il percorso religioso dello Zen. Si tratta di Suzuki Shōsan (1579-1655), un guerriero che...

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Pregiate sonorità: gli strumenti musicali del teatro nō nella collezione del Museo d’Arte Orientale di Venezia

Scritto da Linda Rosin -
Pregiate sonorità

Le note di un flauto e i ritmici suoni di percussioni si diffondono nell’aria mentre, lentamente, l’attore avanza fino al centro del palco; poi una voce, quella dell’interprete, inizia la narrazione con la tipica cadenza di un canto recitato. Si può immaginare questo scenario quando si ammirano gli splendidi strumenti impiegati nel teatro nō, conservati nella raccolta del Museo d’Arte Orientale di Venezia ed esposti nella sala 8.

Il nō è una rappresentazione teatrale considerata la più illustre della tradizione nipponica e codificata intorno alla metà del XIV secolo: nel 1375 vi è la prima esecuzione di un dramma nō alla presenza dello shōgun Ashikaga Yoshimitsu da parte dell’attore Kan’ami Kiyotsugu (1333-1384), insieme al figlio Zeami Motokiyo (1363-1443). Nella performance la musica può accompagnare...

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I kabukimono: Ho vissuto troppo a lungo! Eccesso e provocazione nel Giappone del XVII secolo

Scritto da Rossella Marangoni -
I kabukimono

Inalberavano spade dalle lunghe lame, custodite in sgargianti foderi su cui a volte facevano incidere motti provocatori. Incedevano per le strade delle città muovendosi con gesti magniloquenti, atteggiamenti volgari e strafottenti, in gruppi chiassosi. Si dicevano leali e giusti e non si tiravano indietro neppure davanti alle autorità. Professavano uno spirito cavalleresco (ninkyō 任俠). Erano a volte guerrieri di basso rango, a volte rōnin, a volte addirittura rampolli di famiglie di mercanti: erano chiamati kabukimono かぶき者 (da kabuku かぶく, “inclinare”, “essere storti” e mono 者, “individuo”) ma erano anche definiti hatamotoyakko 旗本奴 nel caso fossero di ascendenza samuraica, machiyakko 町奴, nel caso di un’origine mercantile.

Dal punto di vista legale, ossia dall’ottica dell’autorità shogunale che cercava di arginare il fenomeno augurandosi prima o poi di cancellarlo, l’unica caratteristica capace di definire questi individui era...

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Ming La dinastia dei letterati

Scritto da Isabella Doniselli Eramo -
Ming

Per molto tempo nell’immaginario collettivo occidentale “Ming” è stato sinonimo di Cina, o meglio, di Celeste Impero. E non senza ragione.

Fin dagli ultimi decenni del Cinquecento e per tutta la prima metà del Seicento, colti intellettuali, scienziati e missionari gesuiti come Matteo Ricci, Michele Ruggeri, Martino Martini, Prospero Intorcetta (per citare solo i primi italiani in ordine di tempo. In realtà l’elenco sarebbe molto lungo se si volessero correttamente citare anche i loro confratelli portoghesi e francesi e altri come Adam Schall e Ferdinand Verbiest) con i loro scritti, relazioni, traduzioni, hanno diffuso in Europa un’immagine della Cina realistica, accurata, adeguata ai tempi, che cambiava radicalmente le idee e le convinzioni diffuse fin dal XIII secolo (e ormai radicate a tutti i livelli) da quell’opera conosciutissima, ma sospesa a metà strada tra la relazione di viaggio e il libro delle meraviglie, che era ed è Il Milione di Marco Polo...

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