Approfondimenti - Temi Zen

Di seguito sono visualizzate le anteprime degli approfondimenti di articoli pubblicati su Pagine Zen. In alternativa è possibile consultare l'elenco sintetico di tutti gli approfondimenti pubblicati visitando questa pagina.

L'influenza degli stilisti giapponesi d'avanguardia sulla moda italiana

Scritto da Laura Dimitrio -
L'influenza degli stilisti giapponesi d'avanguardia sulla moda italiana

Quando si considera l’abbigliamento giapponese, il pensiero corre al kimono, che è l’emblema della moda giapponese e che ha riscosso grande successo in Europa e in Italia soprattutto a partire dalla fine dell’Ottocento, durante il fenomeno del giapponismo. Da allora diversi sarti e stilisti occidentali, tra cui gli italiani Giorgio Armani e Gianfranco Ferré, hanno realizzato indumenti liberamente ispirati al taglio del kimono e ai suoi motivi decorativi.

Vi è stato poi chi, come lo stilista Fausto Puglisi, ha tratto ispirazione anche da altri indumenti tradizionali, come ad esempio lo yukata.

Eppure non solo l’abbigliamento tradizionale del Giappone, ma anche la moda nipponica contemporanea è stata fonte di ispirazione per la moda ‘occidentale’, compresa quella italiana...

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Architettura moderna in Giappone - Costruire il futuro

Scritto da Carla Ruscazio -
Architettura moderna in Giappone
Quando il Giappone pose fine alla sua politica di isolamento a metà Ottocento, le influenze artistiche e culturali provenienti da Europa e Stati Uniti furono molteplici e decisive per la formazione dei nuovi canoni estetici della nascente epoca Meiji. L'architettura, in particolare, ebbe un ruolo di spicco nei progetti di modernizzazione del Paese. Si potrebbe addirittura affermare che, fra tutte le arti che vennero adottate e diffuse, l'architettura fu la prima a subire un'influenza estera, prima non tanto in termini di tempo, quanto di importanza. Costruire nuovi edifici e città che rispecchiassero fedelmente il modello euro-americano fu quindi una delle priorità del nuovo Governo, in quanto era fondamentale che chiunque arrivasse dall'estero avesse l'impressione, già a livello visivo, di quanto il Giappone fosse diventato un Paese moderno. A differenza di Europa e Stati Uniti però...
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MOMIJIGARI: la prima pellicola della storia del cinema giapponese (1899)

Scritto da Giulia Orsi -
MOMIJIGARI

Il 28 novembre del 1899 costituisce un giorno fondamentale per la cultura giapponese: viene girato su 60 metri di pellicola dall’operatore di macchina Shibata Tsunekichi Momijigari, il primo film della storia del cinema giapponese.

Per comprendere appieno l’importanza di questo film occorre pensare al contesto storico e culturale in cui la pellicola si inserisce, ossia l’era Meiji (1868-1912), un’epoca caratterizzata da grandi sconvolgimenti causati dall’entrata del Commodoro Perry e delle navi da guerra americane nella Baia di Edo nel 1853, che condussero all’apertura dei porti giapponesi ai commerci con l’estero tramite la firma della Convenzione di Kanagawa e l’abolizione della politica di isolamento in vigore dal 1641. Un periodo in cui il bakufu Tokugawa non riuscì a calmare il malcontento generale e i disordini interni al Giappone...

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Ikkyū Sōjun - Lo zen della disobbedienza

Scritto da Ornella Civardi -
Ikkyū Sōjun

Tutti i culti, in tutte le epoche, tendono a evolvere secondo due direttrici, una ortodossa e istituzionale, propugnata dal clero che vi fonda la propria autorità e ne rivendica la trasmissione, e una più irregolare, individuale, mistica, che in genere si fa portatrice di una forte carica trasgressiva, sia verso il potere costituito sia nei confronti del senso comune. Proprio in virtù di questo slancio sovvertitore, spesso è accaduto che alle tradizioni eterodosse si associasse l’immagine della follia. In Russia chiamavano jurodivyj (pazzi in Cristo) quegli asceti laceri e sporchi che per le loro capacità di veggenti potevano permettersi di rimbeccare anche gli zar. In Tibet, i nyönpa (pazzi) erano mistici che perseguivano la Via dell’illuminazione al di fuori delle regole e delle pratiche degli ordini monastici, spesso infrangendo tabù legati al cibo o al sesso.

Anche lo zen giapponese ha il suo nyönpa. Si chiama Ikkyū.

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I motivi decorativi giapponesi nella Cina repubblicana: Verso la modernità

Scritto da Giulia Cappello -
I motivi decorativi giapponesi nella Cina repubblicana

Attraverso lo studio della produzione artistica è possibile capire l’evoluzione di un paese e lo sviluppo del suo rapporto con l’estero.

Un esempio interessante è rappresentato dai motivi decorativi cinesi del periodo repubblicano che, a seguito di importanti sviluppi storici e politici, sono cambiati radicalmente non solo dal punto di vista estetico, ma anche a livello di significato. Per comprendere al meglio questo processo, occorre analizzare la transizione dal periodo imperiale Qing (1644-1912) al periodo repubblicano (1912-1949).

La Cina, a seguito della sua sconfitta nelle due guerre dell’oppio (1839-1842 e 1856-1860), dovette firmare una serie di trattati con i paesi occidentali per l’apertura dei porti commerciali sulla costa orientale e garantire a tali paesi uno status privilegiato. Per via della crisi che si era venuta a creare, i funzionari Qing attuarono una serie di...

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