Approfondimenti - Temi Zen

Di seguito sono visualizzate le anteprime degli approfondimenti di articoli pubblicati su Pagine Zen. In alternativa è possibile consultare l'elenco sintetico di tutti gli approfondimenti pubblicati visitando questa pagina.

Neko mon amour - Il gatto e il Giappone

Scritto da Fabiola Palmeri -
Neko mon amour

“Che nome dare ai piccoli animali dal morbido pelo e dagli occhi misteriosi, appena scesi dalle navi provenienti dalla Cina?” Questa la domanda che si posero i giapponesi del sesto secolo, quando per la prima volta, si trovarono di fronte musetti e code di gatti. Così come si chiesero con stupore, perché mai fossero stati ospitati sulle grandi navi incaricate di recuperare dalla “Terra di Mezzo” alcuni testi sacri del Buddhismo, la disciplina spirituale di cui gli studiosi appena rientrati dal lungo viaggio, avrebbero continuato a leggere e a diffondere nel paese. Di certo mai e poi mai avrebbero immaginato che i NEKO, un secolo dopo l’altro, sarebbero riusciti a...

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Emaki - Un breve profilo storico

Scritto da Marco Milone -
Emaki

Le origini degli emaki vanno ricercate in Cina e, in misura minore, in India e in Corea, paesi che rimarranno le principali fonti di ispirazione artistica giapponese sino ai tempi moderni. Già nel III secolo a.c. troviamo forme di narrativa illustratasi durante la dinastia Han, quali i fregi dalle camere funerarie, e nel II secolo d.c. vengono raffigurate scene di caccia per decorare le ceramiche, sotto la dinastia Zhou. I primi esempi hanno la forma di una sottile striscia cesellata, sulla quale si svolge una scena in vivace movimento. Notevole risulta la celebre lastra in cotto, dipinta ad agili tratti di pennello, depositata allo MFA di Boston, che mostra gruppi di figure impegnate in azioni o in trattenimenti vivaci, che sembrano anticipare la tensione psicologica-narrativa e ritmica-formale, tipica degli emaki...

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Quando gli animali parlano - Antropomorfismo e censura nel periodo Edo

Scritto da Giulia Cappello -
Quando gli animali parlano

Nel periodo Edo, il legame tra lo shogunato Tokugawa (1603-1868) e lo sviluppo delle stampe xilografiche come mezzo di espressione artistica era molto forte ed era particolarmente legato alla serie di leggi repressive e agli editti che lo stesso shogunato emetteva allo scopo di controllare il pubblico.

Nell'ambito della cultura popolare, lo shogunato Tokugawa aveva svolto un ruolo essenziale nell'affermazione del mondo fluttuante, ponendo fine a un periodo di guerre sanguinose e favorendo lo sviluppo della classe mercantile e dell'arte a essa associata. D'altra parte, lo scopo principale del governo era quello di salvaguardare il proprio potere e l'ordine sociale, e per raggiungere questo obiettivo ricorreva ad un rigido controllo della vita dei cittadini...

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Il complesso tombale coreano di Koguryŏ

Scritto da Jinelle Vitaliano -
Il complesso tombale coreano di Koguryŏ

Koguryŏ, rappresenta il più grande dei Tre Regni in cui l'antica Corea era divisa fino al 668 d.C.. Secondo mitiche narrazioni, tradizionalmente il regno di Koguryŏ fu fondato nel 37 a.C., nei pressi del bacino del fiume Tongge nella Corea settentrionale dal leggendario Chumong, capo di una delle tribù Puyŏ.

Koguryŏ ha origine da Puyŏ e il suo fondatore è Chumong. La madre, figlia di Habaek, fu imprigionata dal re di Puyŏ. Un raggio di sole la raggiunse e la seguì, seppure lei cercasse di evitarlo. Rimase incinta e dopo non molto mise al mondo un uovo della grandezza di cinque misure. Il re di Puyŏ diede l’uovo in pasto ai cani, ma essi non lo mangiarono. Né vollero mangiarlo i maiali. Lo gettò sulla strada, ma i cavalli e i buoi non lo calpestarono. Lo gettò nel campo e gli uccelli lo protessero con le loro piume. Cercò poi lui stesso di romperlo, ma non vi riuscì e finì per restituirlo a sua madre, che lo fasciò e lo tenne al caldo, finché non si ruppe il guscio e venne fuori...
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苗 Miao - Costumi e gioielli dalla Cina del Sud

Testo a cura del Museo d'Arte Orientale di Venezia -
苗 Miao

In occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, il Museo d’Arte Orientale di Venezia dedica una mostra alle popolazioni miao della Cina. I miao e le altre minoranze etniche riconosciute dal governo cinese sin dai primi anni Cinquanta, mantengono con orgoglio la propria lingua, la propria cultura e la propria identità.

I miao esprimono al meglio le loro abilità artigiane nella realizzazione di tessuti e dei ricami, dove applicano tecniche antichissime come la calandratura, la tintura a riserva, la produzione del feltro di seta. Questo patrimonio, che non è solo materiale ma è costituito anche da saperi di un tempo remoto, si tramanda di generazione in generazione e riflette l’estetica e i valori di queste popolazioni.

Motivi decorativi come la farfalla, madre mitologica, il fantastico uccello che covò le uova da lei deposte, che diedero vita ai primi miao, il drago, creatura benevola, nelle sue diverse forme, raccontano il culto degli antenati e la ricca tradizione orale di miti, leggende e storie...

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