Pagine Zen 131

settembre / dicembre 2023
Katsushika Hokusai, “Montagne su montagne”, da “Cento vedute del monte Fuji”, 1834.
Sommario
  • Giappone e montagne (seconda e ultima parte) Sacralità, inclusione e alterità
  • 關 (関) KAN, seki Sbarra di legno usata per chiudere la porta, barriera, limite, chiudere
  • Mostri femminili I tanti volti delle sirene giapponesi
  • Scuola Ohara L'ikebana tra antiche tradizioni e nuove prospettive
  • Ninja: il volto nascosto Dipanare la nebbia che avvolge i guerrieri ombra del Giappone
  • Bagliori dorati Lacche giapponesi del Museo d'Arte Orientale di Venezia
  • Cina La carta e i libri senza carta
  • Teatro coreano La suggestiva arte del P’ansori
  • Sotto l’ombrello a Tokyo Frammenti di vita giapponese
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Teatro coreano

Scritto da Jinelle Vitaliano -
Teatro coreano

Fra i generi teatrali coreani, il più noto e apprezzato in tutto il mondo è il P’ansori (판소리), riconosciuto e tutelato dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

Il termine può essere tradotto come "rappresentazione vocale su palcoscenico".

L’inizio di queste rappresentazioni risalirebbe al XVIII secolo (la prima data sicura è il 1754), nella regione del Chŏlla e poi diffusosi gradualmente nel resto della Penisola, creando una perfetta armonia tra musica, canto, letteratura e teatro.

Lo scopo principale di queste rappresentazioni fu quello di istruire il popolo attraverso l’espressiva recitazione cantata, la narrazione di storie derivate dalla tradizione letteraria popolare coreana.

Nel passato vi erano un totale di dodici storie rappresentate. Sfortunatamente, oggi solo...

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