Pagine Zen 131

settembre / dicembre 2023
Katsushika Hokusai, “Montagne su montagne”, da “Cento vedute del monte Fuji”, 1834.
Sommario
  • Giappone e montagne (seconda e ultima parte) Sacralità, inclusione e alterità
  • 關 (関) KAN, seki Sbarra di legno usata per chiudere la porta, barriera, limite, chiudere
  • Mostri femminili I tanti volti delle sirene giapponesi
  • Scuola Ohara L'ikebana tra antiche tradizioni e nuove prospettive
  • Ninja: il volto nascosto Dipanare la nebbia che avvolge i guerrieri ombra del Giappone
  • Bagliori dorati Lacche giapponesi del Museo d'Arte Orientale di Venezia
  • Cina La carta e i libri senza carta
  • Teatro coreano La suggestiva arte del P’ansori
  • Sotto l’ombrello a Tokyo Frammenti di vita giapponese
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Bagliori dorati

Scritto da Laura Tonetto -
Bagliori dorati

Un luccicare d’oro accoglie il visitatore all’entrata della Sala X. Questa, interamente dedicata agli oggetti in lacca, mostra la bellezza della tecnica makie, la “pittura cosparsa” ottenuta con polvere e lamine metalliche, soprattutto oro, tipica del Giappone, dove è nata all’inizio del X secolo.

L’esposizione, rimasta pressoché inalterata dall’inaugurazione del 1928 e curata da Nino Barbantini, si basa sul principio di reiterazione delle tipologie: l’accumulo di oggetti e la ridondanza di stimoli visivi puntano a suscitare un forte effetto di sorpresa e incanto sul visitatore.

A lungo gli occidentali cercarono di scoprire il segreto della lavorazione della lacca, affascinati da come questi oggetti splendidi e preziosi potessero essere anche resistenti al...

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Flora Japonica

Scritto da Roberto Borriello -
Flora Japonica

Quando due culture completamente diverse si incontrano possono accadere solitamente due cose: sopraffazione di una cultura sull’altra oppure l’inizio di una sinergica collaborazione. Tra Olanda e Giappone si instaurò fin da subito un legame d’intesa. Tutto ebbe inizio quando nel 1594 il porto di Lisbona fu precluso agli Olandesi e Inglesi per volere di Filippo II, re di Spagna, in risposta alle controversie che intercorrevano tra protestanti e cattolici (Tamburello 1974: 144). Ciò spinse l’Olanda ad intraprendere proprie rotte commerciali senza dipendere più da intermediari e ad espandere anche la loro presenza nei mari orientali, fino ad allora esclusivo dominio delle forze iberiche cattoliche. Da Amsterdam si iniziarono a diramare diverse spedizioni che oltrepassarono il Capo di Buona Speranza, attraversavano l’Oceano Indiano per infine immettersi nel pacifico. Un altro percorso per giungere in Oriente fu rappresentato dalla spedizione di cinque navi (De Hoop, De Liefde, T. Geloof, De Trouw, De Blijde Boodschap) nel 1598 che, dopo aver navigato lungo le coste del Cile e del Perù, attraversarono lo Stretto di Magellano (Carioti 2012: 90). Decisiva fu la sorte che toccò alla De Liefde che, riuscendo ad approdare in un porto del Kyūshū 九州, stabilì il primo dialogo con i Giapponesi. Da questo momento le relazioni tra i due paesi iniziarono a consolidarsi e rimanere durature fino alla fine del governo militare (bakufu幕府) Tokugawa徳川(1603 – 1868) perfino dopo l’attuazione dei rigidi provvedimenti di restrizione ai commerci (sakokurei 鎖国令) motivati soprattutto per le continue ingerenze e dispute tra i diversi predicatori cattolici, che furono espulsi dal paese nel 1639. I Giapponesi riconobbero nel 1641 come unica presenza occidentale nel proprio paese gli Olandesi con una base fissa e serrata presso l’isola artificiale di Deshima 出島 nella baia di Nagasaki長崎. Deshima divenne non soltanto la base commerciale (factorij) che connetteva l’Europa e il Giappone ma anche...

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Pagine Zen 130

maggio / agosto 2023
Eiheiji (1244), il tempio di Dōgen.
Sommario
  • La Via del Buddha secondo Dōgen
  • 道生一 Il dao produce l'Uno Godere le arti
  • Sadayakko, la Duse del Giappone Cronache della prima tournée di teatro giapponese in Italia (1902)
  • Yukio Mishima: “Abito da sera”
  • La banalità del bello Estetica ed etica nella poetica haiku
  • Giappone e montagne (prima parte) Sguardi, potere e alterità
  • Eroi della Corea L’invincibile ammiraglio Yi Sun-sin (1545-1598)
  • Flora Japonica Franz Von Siebold, Kawahara Keiga e la classificazione scientifica della natura
  • Yan Geling Autrice tra due mondi
  • Saigoku Il pellegrinaggio giapponese dei 33 templi
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Pagine Zen 129

gennaio / aprile 2023
Torii Kiyohiro (attivo circa 1737–76), Cinque popolari attori nel ruolo dei Cinque Otokodate in "Ume Wakana Futaba Soga”, stampa da matrice di legno, 1755. Esempio di machiyakko.
Sommario
  • I kabukimono Ho vissuto troppo a lungo! Eccesso e provocazione nel Giappone del XVII secolo
  • Yóu yú yì 游於藝 Godere le arti
  • Suzuki Shōsan (1579 - 1655) Lo Zen e l’ideale del guerriero
  • Pregiate sonorità Gli strumenti musicali del teatro nō nella collezione del Museo d’Arte Orientale di Venezia
  • Nihon fūzokue Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. Le silografie policrome della collezione Coronini / Cronberg di Gorizia
  • La Corte coreana tra luce e oscurità La Principessa Hyegyǒng e le cronache del sangue versato (Hanjung-nok, 한중록)
  • Il pattinaggio artistico su ghiaccio in Cina Origine e evoluzione
  • Kyōto Butoh-kan Il primo teatro al mondo dedicato alla danza butō
  • Lo Shaolin Kung Fu La modernità (seconda e ultima parte)
  • Yōkai Le antiche stampe dei mostri giapponesi
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Nihon Fūzokue

Scritto da Eleonora Lanza -
Nihon Fūzokue

Nella cornice del palazzo Coronini Cronberg di Gorizia, una casa museo risalente alla fine del Cinquecento che conserva una notevole collezione di opere e oggetti d’arte e alto artigianato di varie tipologie e provenienze, nel maggio 2022 è stata inaugurata la mostra Nihon fūzokue. Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji, che chiude a fine marzo 2023. La mostra è un’occasione unica per conoscere la collezione d’arte giapponese del palazzo, con un focus particolare sulle stampe acquisite e appartenute all’ultimo conte Coronini, inoltrandosi tra le ricche stanze del Palazzo arredate da una moltitudine di opere d’arte che rispecchiano la vivacità culturale di quest’area della Mitteleuropa rappresentata qui dalle relazioni internazionali della famiglia Coronini Cronberg. La casa-museo si articola in...

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Pagine Zen 127

maggio / agosto 2022
Endo Genkan. Chanoyu hyōrin (vol. 2). Ed. Izumiya Yamaguchi Mohē, Kyoto 1697. Particolare.
Sommario
  • Chabana Il cuore dei fiori per la cerimonia del tè
  • Fenice 鳳
  • La poesia senza tempo di Li Quingzhao 李清照
  • Il chōken del Museo d’Arte Orientale di Venezia
  • L'illuminazione esiste solo nella dimensione dell'illusione
  • Alla moda di Edo L’abbigliamento maschile nel Giappone di periodo Tokugawa
  • I mostri del notturno giapponese
  • La sublime delicatezza della pittura coreana
  • Lo Shintō, la donna, la miko.
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Il chōken del Museo d’Arte Orientale di Venezia e mostra “Trame giapponesi. Costumi e storie del teatro nō”

Mostra a cura di Marta Boscolo Marchi -
Il chōken del Museo d’Arte Orientale di Venezia e mostra “Trame giapponesi. Costumi e storie del teatro nō”

Venezia, Museo d’Arte Orientale - 26 marzo – 3 luglio 2022

Nell’ambito del programma Venezia 1600, per celebrare i sedici secoli dalla mitica fondazione della città, il Museo d’Arte Orientale annuncia la mostra “TRAME GIAPPONESI. Costumi e storie del teatro nō al Museo d’Arte Orientale di Venezia”, a cura della direttrice Marta Boscolo Marchi.

Gli spazi espositivi all’ultimo piano di Ca’ Pesaro ospiteranno, dal 26 marzo al 3 luglio 2022, dipinti, stampe, fotografie, documenti, costumi, strumenti musicali e maschere legati a una delle più celebri forme teatrali giapponesi, il teatro nō.

Grazie al 13° Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia del 1954, il teatro nō arrivò per la prima volta in Europa.

La gran parte degli oggetti e delle opere esposte fanno parte della collezione del museo, a sua volta costituita per lo più dalla raccolta del principe Enrico di Borbone Parma.

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I mostri del notturno giapponese

Scritto da Paolo Linetti -
I mostri del notturno giapponese
Le Jorogumo, avvenenti donne che rivelano alle vittime la loro reale natura di enormi ragni; i Tanuki, simpatici tassi trasformisti; i Bakeneko, gatti mostruosi; i Kappa, esseri acquatici, che importunano le natanti; le Ningyo, sirene giapponesi la cui carne profumatissima può donare agli uomini giovinezza o morte atroce; Okiku, il fantasma inconsolabile che cerca il decimo piatto a lei rubato... Si tratta di miti o leggende? Appartengono al soprannaturale o al preternaturale? I mostri del folklore dell'estremo Oriente popolano il quotidiano. Possono essere di varia natura, grottesca e dispettosa oppure spaventosi e profondamente inquietanti.

Nel Libro “Mostri giapponesi – Brividi e leggende al riflesso della luna” da me scritto con Laura Graziano, Susanna Marino, Gaia Poinelli, Rebecca Rossi si analizza l'importanza terapeutica del suscitare la paura.

La paura è una delle emozioni fondamentali dell'uomo, lo mette in guardia dai pericoli e lo spinge alla sopravvivenza: la rappresentazione di questo sentimento ha la capacità di intrattenere e stimolare alcune aree che suscitano emozioni primordiali, tacitando i problemi della vita quotidiana.

Diventa una valvola di sfogo della parte più istintiva e primitiva radicata in noi, tacitata dalle convenzioni e regole sociali. Essa mette in scena...

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Meisho d'oltremare

Scritto da Giulia Cappello -
Meisho d'oltremare

A partire dal periodo Heian (794-1185), con lo sviluppo della pittura giapponese yamatoe 大和絵, i simboli legati alla natura vennero elaborati secondo differenti modalità che trasformarono lo studio della pittura introducendo categorie come shikie 四季絵 (“immagini delle quattro stagioni”), tsukinamie 月次絵 (“immagini della sequenza dei mesi”) e meishoe 名所絵 (“immagini dei luoghi celebri”). Quest’ultime in particolare rappresentano luoghi che venivano celebrati non solo per la loro connotazione estetica, ma anche per la loro ricca...

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Pagine Zen 126

gennaio / aprile 2022
Rielaborazione da: Yōshū (Hashimoto) Chikanobu (1838–1912), “Nihon shinnō onna sannomiya (La Terza Principessa e Kashiwagi, dal cap. 34 del Genji monogatari)”, xilografia formato trittico, particolare, 1890, MET New York, OA , pubblico dominio.
Sommario
  • Una raffinata eleganza L’abbigliamento maschile di corte nel Giappone di epoca Heian
  • Tansei Kimei 天晴地明 Se il cielo è sereno, la terra è illuminata
  • Miyamoto Musashi Il lato spirituale del combattimento
  • Meisho d'oltremare Vedute del Lago Occidentale
  • Attraversando la letteratura Song
  • T'al, T'allori e T'alch'um La dimensione ritualistica delle maschere coreane
  • Il gioco del Go La sua diffusione
  • Fantasmi e guerrieri Giustizia e vendetta nell’immaginario giapponese
  • Il Tè Dalla Cina: storia, leggenda, estetica (seconda e ultima parte)
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NAMANARI o della gelosia

Scritto da Renzo Freschi - Asian Art -
NAMANARI o della gelosia
Sono una donna tradita, coltivo il rancore, mi nutro di dolore, la gelosia mi trasforma nel demone della vendetta con zanne feroci e diaboliche corna.
Poi salgo sul palco e consumo la mia ossessione.
Esco dalla scena, mi tolgo la maschera e lascio che Namanari viva, ma esiliata ai confini della mente.

Se un amico sapesse che ho deciso di pubblicare sul mio sito la maschera di una donna che si sta trasformando in un terribile demone potrebbe considerarmi pazzo o quantomeno uno sconsiderato eccentrico.

Quanti infatti potrebbero essere affascinati da un personaggio così carico di sentimenti malvagi?

Io sono uno di questi e vi spiego perché.

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