L'arte di Tanaka Ikko
Scritto da -In Giappone non è mai esistita una separazione tra arti maggiori o minori. Pittura, poesia e letteratura crearono immagini e simboli, che vennero utilizzati su paraventi, porte scorrevoli e su tutti gli oggetti della vita quotidiana, come kimono, ventagli, ceramica, scatole e lacche. Un esempio ne è la scuola Rinpa del XVII secolo.
Nel 1615 Honami Koetsu (1558/1637) e Tawaraya Sotatsu (1570/1640) fondarono una comunità di artisti-artigiani che portarono l’arte nell’oggettistica quotidiana: arte e artigianato avevano lo stesso valore. Circa cinqunt’anni dopo Ogata Korin (1658/1716) e suo fratello Ogata Kenzan (1663/1743) misero il nome alla scuola (scuola pa di [ko] rin) e rianimarono lo stile di Koetsu e Sotatsu dando vita ad uno stile che riprendeva la tradizione estetica e letteraria del periodo Heian (794/1185) e che, utilizzando i temi favoriti dalla corte imperiale come uccelli, fiori e le stagioni, ripropneva lo Yamatoe (stile giapponese), con l’uso di colori brillanti come l’oro e l’argento. Korin (fig.1) dipingeva utilizzando due tecniche che lo distinguevano: mokkuttsu, tecnica definita senz’ossa perché non evidenzia i contorni delle figure ma mette in rilievo le forme attraverso la contrapposizione di masse di colore omogeneo, e tarashikami, tecnica dello sgocciolamento sulla carta di colore o inchiostro. La caratteristica dello stile Rinpa è la semplicità e la stilizzazione dei soggetti per arrivare alla loro essenza poetica e lasciare spazio alla sensibilità dello spettatore.