Le
Jorogumo, avvenenti donne che rivelano alle vittime la loro reale natura di enormi ragni; i
Tanuki, simpatici tassi trasformisti; i
Bakeneko, gatti mostruosi; i
Kappa, esseri acquatici, che importunano le natanti; le
Ningyo, sirene giapponesi la cui carne profumatissima può donare agli uomini giovinezza o morte atroce;
Okiku, il fantasma inconsolabile che cerca il decimo piatto a lei rubato... Si tratta di miti o leggende? Appartengono al soprannaturale o al preternaturale? I mostri del folklore dell'estremo Oriente popolano il quotidiano. Possono essere di varia natura, grottesca e dispettosa oppure spaventosi e profondamente inquietanti.
Nel Libro “Mostri giapponesi – Brividi e leggende al riflesso della luna” da me scritto con Laura Graziano, Susanna Marino, Gaia Poinelli, Rebecca Rossi si analizza l'importanza terapeutica del suscitare la paura.
La paura è una delle emozioni fondamentali dell'uomo, lo mette in guardia dai pericoli e lo spinge alla sopravvivenza: la rappresentazione di questo sentimento ha la capacità di intrattenere e stimolare alcune aree che suscitano emozioni primordiali, tacitando i problemi della vita quotidiana.
Diventa una valvola di sfogo della parte più istintiva e primitiva radicata in noi, tacitata dalle convenzioni e regole sociali. Essa mette in scena...